sabato 12 luglio 2008

Biondelli, Rampi e Bocuzzi alla Festa de l'Unità di Castelletto Ticino


Sabato 12 luglio, a partire falle ore 19.30, la sen. Franca Biondelli e gli on. Elisabetta Rampi e Antonio Bocuzzi incontreranno i partecipanti alla Festa de l'Unità di Castelletto Ticino.

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sabato 5 luglio 2008

Festa de l'Unità

Il messaggio di Massimo Stilo
Il 28 maggio, nel corso dell’Assemblea del comitato di coordinamento, sono stato nominato Coordinatore del circolo territoriale del PARTITO DEMOCRATICO di Castelletto Ticino-Comignago


Ringrazio tutti coloro che mi hanno accordato la fiducia e conferito questo incarico, che mi accingo a svolgere con passione e spirito di servizio.

Obiettivo primario del gruppo che rappresento, è un’attività sul territorio a sostegno del PARTITO DEMOCRATICO per accreditarlo come punto di riferimento e di incontro della realtà sociale.

Con frequenti occasioni di confronto destinati ai giovani e a tutte le persone, anche di provenienze diverse, interessati alla discussione, all’approfondimento e al dialogo costante e costruttivo, in uno spazio plurale e aperto al contributo di tutti i nostri concittadini.

Per raggiungere proposte condivise, anche attraverso il dibattito con tutte le forze politiche presenti sul territorio, che abbiano come finalità lo sviluppo e il bene della collettività.

In sintesi, un partito dallo sguardo libero e lungimirante, di dialogo e di crescita, integrato nella situazione presente del nostro territorio ma interessante perché proiettato verso le generazioni future.

Massimo Stilo

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Nuovo coordinatore e avvio commissioni

Castelletto Ticino, 5 giugno 2008. Dopo le primarie del 14 ottobre 2007 e le elezioni del 13-14 aprile 2008, il Partito Democratico di Castelletto Ticino-Comignago, sostenuto dal 34% di preferenze su scala nazionale, continua il suo progetto organizzativo di radicamento sul territorio, fortemente voluto dal suo leader Walter Veltroni. Preso atto delle dimissioni per sopravvenuti impegni personali del Coordinatore eletto lo scorso 2 marzo, nell’ottica di non ritardare il programma avviato, la circoscrizione elettorale di Castelletto Ticino-Comignago ha nominato un nuovo Coordinatore nella persona di Massimo Stilo e un Presidente di Assemblea nella persona di Giancarla Ferrero. Compito del Coordinatore sarà di tenere i rapporti con le istituzioni locali e provinciali e, tramite incontri nella sede di via Pessina, 3 a Castelletto Ticino, con i membri del Coordinamento e i simpatizzanti.

Per affrontare le tematiche locali, sono stati creati, su base volontaria, dei gruppi di lavoro operativi nei seguenti ambiti:
• Ambiente e territorio
• Politiche sociali
• Lavoro e attività economiche
• Cultura, sport e turismo
• Comunicazione ed eventi

Tali gruppi riferiscono periodicamente al Coordinatore sullo stato di avanzamento della loro attività, con eventuali proposte di azioni, eventi e iniziative di approfondimento.

La partecipazione ai gruppi è aperta a qualunque apporto esterno e il Coordinamento auspica l’adesione di tutti coloro che hanno a cuore un futuro sostenibile per il nostro territorio, in particolare dei giovani. Solo dal confronto con posizioni diverse, ma portatrici di istanze sentite dalla popolazione, si potrà infatti costruire un percorso programmatico condiviso per affrontare con determinazione i prossimi appuntamenti elettorali.

Chiunque fosse interessato a ricevere informazioni o a partecipare all’attività del Coordinamento può contattare il Coordinatore
Massimo Stilo, tel. 333 4889600
email pdcastellettocomignago@gmail.com

Il Coordinamento
PD Castelletto Ticino-Comignago

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Il PD invita i giovani a Gattatico

Il PD di Castelletto Ticino-Comignago, in collaborazione con la Cooperativa Rinascita Italiana, ha organizzato il 21 giugno una visita a Gattatico, sede del Museo Cervi, in occasione della prima festa nazionale dell'A.N.P.I.
L'iniziativa, rivolta soprattutto ai giovani, si propone di far conoscere l'esperienza di vita dei partigiani e di come i valori dell'antifascismo, della libertà e della pace per cui hanno lottato siano ancora oggi i fondamenti della nostra democrazia.


Impressioni ed emozioni da Gattatico di Giancarlo Gallo

Ci troviamo sabato 21 giugno a Castelletto alle 9, nella classica area di ritrovo delle gite, cioè alla palestra Lanzi, per andare in pullman alla Casa museo dei f.lli Cervi a Gattatico, vicino Reggio Emilia, dove l’ANPI ha organizzato una festa nazionale di 3 giorni con incontri per parlare di resistenza, democrazia e antifascismo. Il Partito Democratico di Castelletto e Comignago ha organizzato questa gita ed è stata fatta una pubblicità estesa e capillare anche alle scuole medie. Prima e unica delusione della giornata: purtroppo siamo solo in 32 e ci sono solo 2 giovani accompagnati da un genitore; le scuole e gli insegnanti che pure avevano partecipato numerosi alle manifestazioni del 25 aprile, non ci sono! E pensare che il tema di questa festa era proprio il passaggio ai giovani dell’esperienza e della memoria dei vecchi partigiani. Meno male che il gruppo dell’ANPI locale con bandiera tiene alto il morale! Durante il viaggio faccio alcune riflessioni: sono qui, vecchio socialista ora democratico, insieme ad un amico cattolico praticante, democratico anche lui: nel nostro piccolo rappresentiamo quel mondo della resistenza dove laici comunisti e socialisti e cattolici di Giustizia e Libertà combatterono insieme il nazifascismo.
Leggo il giornale: notizie politiche mi parlano di regime, di ingiustizie, di violazioni della Costituzione e siamo reduci da elezioni politiche che hanno portato al potere gli ex fascisti; possibile che milioni di italiani abbiano dimenticato o non sia stato loro tramandato quello che è accaduto durante il ventennio del regime e la tragedia della guerra? Io, essendo del 1939, ho un ricordo vago di quegli eventi; mio padre mi parlava del sabato fascista dove bisognava partecipare e togliersi il cappello alle sfilate delle milizie; ricordo i tedeschi che facevano fare la serva e la cuoca a mia madre nella sede del loro comando vicino a Firenze dove abitavamo; le corse al rifugio quando c’erano i bombardamenti; la paura di mio padre di essere deportato in Germania per lavorare come tanti altri adulti vittime dei rastrellamenti; le azioni dei partigiani e l’inevitabile paura delle rappresaglie e poi l’arrivo degli americani accompagnati dai partigiani coi loro fazzoletti rossi e azzurri e… il primo pane bianco.
Intanto sul pullman un CD dei canti partigiani della Valsesia, portato da un compagno, ci fa entrare in atmosfera e così arriviamo a Gattatico e subito l’impressione è festosa! I vigili faticano a gestire tutti i pullman che stanno arrivando; all’ingresso negli stand di accoglienza tutti si muniscono di depliant, di programmi, di fazzoletti tricolore col logo ANPI e si immergono nella folla variopinta. I cartelloni di questa festa nazionale sono lo sfondo d’obbligo delle foto di rito ma soffermarsi a leggerli dà il primo brivido della giornata e non sarà l’ultimo. Poi passiamo alla visita della casa museo: all’esterno conserva la struttura di base della originale casa contadina abitata dai Cervi dal 1934 con gli spazi del percorso espositivo riallestiti nel 2001.
La giornata è calda, finalmente è arrivata l’estate, ma la penombra delle varie sale e stanze le rende fresche e silenziose; accanto alle stanze abitative e alle stalle con le suppellettili dell’epoca ci sono ambienti destinati alle esposizioni di oggetti, foto, pannelli descrittivi della vita dei Cervi e degli avvenimenti da loro vissuti nel contesto politico e sociale dell’epoca. Particolare emozione hanno destato in me alcuni pannelli con poesie e frasi di Piero Calamandrei, di Salvatore Quasimodo, di Italo Calvino, dello stesso Alcide Cervi con Renato Nicolai, del partigiano Giovanni Serbandini “Bini”, di Giovanni Arpino, di Rafael Alberti, di Anatoli Tarassov che riporto in allegato insieme alle foto. Lo stesso papà Cervi, nel 1964, ebbe l’idea di un museo che raccogliesse le testimonianze e i ricordi dell’olocausto dei suoi sette figli, uccisi insieme a Quarto Cimurri dai fascisti il 28 dicembre 1943. Alcide Cervi morirà il 27 marzo 1970 all’età di 95 anni e la famiglia conferirà la casa e il podere annesso alla Provincia di Reggio Emilia nel 1972 e finalmente nel 1997 prende forma la prima realizzazione del museo-laboratorio sostenuto dal Ministero per i Beni Culturali. Dopo il 2001 viene realizzato un secondo edificio con sale conferenze e raccolta di altri oggetti e memorie, trasformando cosi il museo in “Museo per la storia dei movimenti contadini, dell’antifascismo e della resistenza nelle campagne” ed in un luogo di incontro di culture di studio e di ricerca.
Una menzione tutta particolare merita una mostra recentissima del 2008, allestita in una delle prime stanze della casa museo, dal titolo “L’altra metà della storia”, riguardante il contributo delle donne reggiane dalla resistenza a oggi; realizzata dall’ANPI di Fabbrico col Comune di Fabbrico in collaborazione con Istoreco. Tramite un percorso di pannelli con testi e foto si snoda il cammino femminile connotato da fatica, lavoro, lotte e conquiste sociali.
La fame si fa sentire e ci accomodiamo all’ombra sotto gli alberi nello stand delle specialità emiliane di salumi; il ristorante sotto il tendone è affollato e fare la fila sotto il sole cocente non è il massimo. Al tavolo un signore di Brescia ci racconta della giornata inaugurale di venerdì con i discorsi ed il commovente passaggio di testimone ai giovani. Già, perché qui i giovani ci sono e tanti! Fa piacere vederli nel museo, nel prato, nei gazebo da loro allestiti dove vendono pubblicazioni, magliette, gadget; dopo pranzo si radunano insieme agli adulti e ai vecchi partigiani nel retro della casa museo e ascoltano entusiasti e partecipi un gruppo musicale di ragazze che cantano le canzoni partigiane; alle parole di “Bella ciao” e di “I morti di Reggio Emilia” battono le mani mentre i vecchi si asciugano le lacrime.
Al piano superiore del museo, oltre alle stanze da letto dei F.lli Cervi e ad un sala riunioni, troviamo una modernissima realizzazione audiovisiva, detta Blogosfera, dove su numerosi schermi televisivi che appaiono su una superficie sferica, moltiplicati da specchi che riflettono moltiplicandoli pure gli spettatori, sono proiettati spezzoni documentari e brani del film “I sette fratelli Cervi” del 1967 del regista Gianni Puccini .
La giornata prevede anche impegni culturali e ci accomodiamo nella sala conferenze (foto) per ascoltare i relatori su “Comunicare la memoria della Resistenza attraverso nuovi linguaggi: musei, arte, comunicazione visiva, internet, cinema e televisione”. Interessanti relazioni sulla televisione li ascoltiamo da Giacomo Verde, che ci spiega la televisione “commerciale”, pubblica o privata che sia, come contenitore dove il messaggio pubblicitario prevale su tutto, anzi i programmi devono essere leggeri, non culturali, addirittura stupidi per la maggior presa degli spot sul pubblico. Le TV inizialmente chiamate “libere” diventano solo veicolo pubblicitario e non mezzo di comunicazione perché, non essendo interattive, mandano solo il messaggio voluto dal produttore.
Leonardo Sangiorgi di Studio Azzurro parla del “Museo Audiovisivo della Resistenza – Massa Carrara e La Spezia” realizzato a Fosdinovo; museo non di vecchi e polverosi cimeli, ma luogo in cui il visitatore può incontrare la memoria dei testimoni, in termini interattivi, attraverso racconti, fotografie, filmati. Si proietta un video esplicativo di pochi minuti in cui si illustra che la memoria coinvolge non solo i partigiani, ma anche i contadini, gli internati, i deportati, le donne, la popolazione in lotta per la sopravvivenza.
Loris Mazzetti, Capo struttura di Rai 3, autore della trasmissione “Il Fatto” di Enzo Biagi, coautore con lui dell’ultimo libro, ci parla della informazione televisiva non libera, soggetta a condizionamenti partitici, che non consente ai cittadini di conoscere “i fatti”, scopo prioritario di un buon giornalista.
Infine Anna Steiner, docente di comunicazione visiva al Politecnico di Milano, ci parla della enorme efficacia comunicativa di un’immagine rispetto ad un testo scritto, citando il famoso esempio della foto di Oliviero Toscani per Benetton con le magliette indossate da un bimbo nero e uno bianco.
All’intervallo purtroppo dobbiamo uscire perché si avvicina l’orario di ritorno, non senza avere immortalato un partigiano con la sua bandiera che aveva ascoltato attentamente la conferenza. All’aperto un’ultima sosta per ascoltare una canzone e un appassionato discorso del partigiano 86enne “Pillo” di Firenze che ci ricorda, spesso interrotto da calorosi applausi, il profondo legame fra Resistenza e Costituzione Italiana e quella splendida unità d’intenti di tutte le parti politiche uscite dalla lotta di liberazione per scrivere le regole della nostra Repubblica. Il compagno di gita Massimo riesce a farsi rilasciare una dedica autografa che mi mostra orgoglioso e sono commosso al pensiero di come saprà trasmettere ai suoi figli il senso di questa giornata.

Castelletto Sopra Ticino 29 giugno 2008


Bibliografia:
Il museo Cervi tra Storia e Memoria- Guida.- Istituto Alcide Cervi. Ediz.Tecnograf
L’altra metà della Storia- ANPI e Comune di Fabbrico-
I miei sette figli -Alcide Cervi- Renato Nicolai-Edit.Riuniti
Per un approfondimento è interessante consultare i siti:
ANPI con foto e audio e video delle 3 giornate (molto lucida l’esposizione di Don Gallo)
Museo Audiovisivo della Resistenza-Massa Carrara e La Spezia

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